Timbuktu vince sette premi César
La pellicola di
Abderrahmane Sissako intitolata
Timbuktu che, con un neorealismo crudo e asciutto racconta la jihad, denunciandone ad alta voce gli scempi, ha praticamente sbancato i
César 2015, portandosi a casa ben 7 premi. Si tratta del primo regista africano a vincere quello che, in pratica, è il corrispettivo francese degli Oscar. Al film i riconoscimenti per miglior film, migliore regia, migliore soggetto, migliore montaggio, migliore fotografia, migliori musiche e migliore suono.
Timbuktu, che ha già ottenuto ottimi risultati in sala, era stato presentato, senza ricevere premi, all’ultimo
Festival di Cannes ed è ora in gara per l’
Oscar come miglior film in lingua straniera.
Nella pellicola il regista, consentitemi il termine, mette il dito nella piaga del fondamentalismo islamico in Africa, prendendo una netta e avversa posizione soprattutto contro il jihadismo e sollevandosi contro l'orrore, la violenza e l'oscurantismo che quest'ultimo porta con sè.
Non a caso durante la cerimonia il regista Sissako, nel ricevere il celebre riconoscimento, durante il gala tenutosi al Theatre du Chatelet di Parigi, ha fatto numerosi riferimenti all'attuale strage nella redazione di Charlie Hebdo.
Nel film, lo ricordiamo, la nostra attrice
Luna Miriam Iansante (nella foto qui sotto) si è occupata del doppiaggio della voce della bambina protagonista.